giovedì 6 febbraio 2014

BACI E ABBRACCI


Io sono del 1976, quindi non dell’era dei brontosauri.

Eppure i gaps generazionali sono già importanti e condizionanti.

Io ho iniziato a lavorare come dipendente nel 1995 e sono rimasta nella stessa azienda 14 anni, quindi posso dire di essere entrata giovane ed esserci diventata adulta dentro. Ma al mio capufficio ho sempre continuato a dare del Lei fino al 2009… e a comunicare con lui in un improbabile sequela di congiuntivi e espressioni aulico-antiquate un po’ per parafrasarlo (aveva delle espressioni fantasticamente ridicole, ma questo sarà un altro blog) ma un po’ perché era richiesto dai ruoli, anzi, andava da sé!

MAI si utilizzavano “parolacce”.

Mai ci si baciava sulle guance per salutarsi.

Mai si usciva insieme al di fuori dei ritrovi aziendali. L’aperitivo era esclusivamente il Crodino, è non un Happening in cui si esce a bere.

Ci ritrovo in effetti molto della saga di Fantozzi… ma era così.

Adesso a prescindere da età e ruoli il lavorare insieme consente anzi richiede il darsi del Tu, quasi fosse offensivo o supponente darsi del Lei.
Non usa neanche più dire “diamoci del tu”, lo si fa e basta.

Poi il turpiloquio è la prassi. Cabassi (il mio ex capufficio) nell’apoteosi dell’ira poteva uscirsene con un PORCO ANIMALE (suscitando peraltro la soffocata ilarità generale), nelle più fiorite discussioni poteva uscire un “fuori luogo, inadeguato, inopportuno” ma mai “cazzata, merdoso, stronzo”. Nemmeno nel raccontare aneddoti.

Ci si salutava con stretta di mano. Col capufficio ma anche con clienti e fornitori. E vendevamo bulloni, non macarons o gemme preziose. Cioè di più grezzo del bullone c’è il calcestruzzo o l’erba secca! Quindi non è che frequentassimo vernissage e tavole rotonde. Semplici ristoranti o anche trattorie e sale riunioni.
Ci si dava la mano, tassativamente stretta decisa e occhi negli occhi. Se sbagliavi una di queste 2 cose eri segnato e non avresti mai più avuto credibilità.

Ora ci si bacia sulla guancia, veri baci, non accenni, e possibilmente 3!!

Addirittura in Belgio è una prassi QUOTIDIANA. Cioè se in ufficio sei in 15 e mediamente sono 30 secondi a effusione, considerati i tempi morti, sono 10 minuti di tempo perso. E bacilli profusi. Salive sparse.

“Quando avesse un attimo, se può agevolarmi la pratica” ieri
“oh passami il foglio” oggi
 

“è un perditempo, non ha realmente intenzione di acquistare, liquidiamolo in qualche maniera” ieri
“è un cazzone senza soldi, mandalo a cagare” oggi

Poi per carità, oggi si lavora meglio. Io ho vissuto il cartex (anche se era già nel sottoscala, una cassettiera fisica con schedari, ogni scheda era il file e i cassetti directory), il terminale (sfondo nero, numeri verde acido) e sono stata la prima con un pc anche se il monitor aveva ancora il tubo catodico, e un gestionale che ragionava per conto suo. E le e-mails all’inizio non davano fiducia quindi siamo rimasti fedeli ai fax (io in realtà scrivevo i telex a inzio carriera…) e quindi non avevi gran botta e risposta, pensavi bene, scrivevi bene, stampavi e spedivi il fax, aspettavi il rapportino, lo pinciavi al foglio e aspettavi la risposta.

Non avevi skype, quindi prima di chiamare (e spendere) pensavi bene a quello che dovevi dire.

Le trasferte poi erano un lussuo Si andava dal cliente armati di dati e si doveva  rientrare con un ordine per amortizzare la trasferta. Un volo, pernotto e spese varie di un giro a Londra costavano come uno stipendio medio.

E stavi via 2 giorni. Quindi non esistevano visite di cortesia ma viaggi studiati.

Oggi a Londra vai in giornata e mentre torni passi a fare anche delle commissioni a Abbiate Grasso, Lodi e Fiorenzuola. Alle 19.10 sei a casa davanti a Csi.

Partivi con le piantine delle città e chiedevi riferimenti geografici e visivi per raggiungere i posti, ora usi il navigatore in macchina e per l’ultimo pezzo a piedi google map nell’iphone.

Il cellulare evitavi di usarlo all’estero perché spendevi una fortuna, certo, non c’erano i contratti di oggi o Viber, Tango e tutte le linee internet gratis!!

Dicono che i social network allontanino, non direi, prova a farti l’amante senza un cellulare e whatsapp… era complicato… o prova a agganciare uno chiamandolo a casa perché non esiste il cellulare…
Infatti ci si “morosava” nella stessa compagnia o quartiere, a esaurimento elementi… Quante amiche si sono scambiate i fidanzatini?? Grazie a facebook almeno esci dal quartiere… Ma sto andando di nuovo fuori tema.

Trovo in definitiva che il progresso e la new generation sia più easy, ma mi piaceva di più lo stile degli anni 90.

Basti pensare ai buffet degli anni 80, parlo sempre di eventi professionali. Adesso agli happening aziendali trovi il finger food, dovrebbero essere bocconi e quindi non hai piattino e forchetta, quindi te le devi infilare tutto in bocca. ELEGANTEEEEE!

Vuoi mettere quei bei buffet anni 90, con le tartine di pane da toast (non esisteva ancora il Pan Bauletto) , per renderle meno asciutte venivano spalmate di SPUNTI’ e MAYONNAISE (che essendo banditi dai vegan, dukan, e salutisti vari non esiste quasi più). C’erano le coca cola senza nome con scritto su coca cola e basta quindi non c’era la gente mezzora in fila a cercare la bottiglia col nome da fotografare e whatsappare o postare su facebook. Passavi, prendevi la LATTINA e via!

E i bigné al cioccolato e crema, non le mini ciotoline quadrate in plexiglass con dentro la fondutina di zenzero e radici di baobab (che devi mangiare col plexiglass perché il cucchiaio è più grande della ciotola).


Lavorare è più facile, ma il bon ton professionale è diventato un opinione con almeno 50 sfumature di grigio….

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